“Ho cominciato a 12 anni facendo il garzone di cucina, e sono ancora qui, con la passione che non mi abbandona mai!”, racconta Chef Gridelli, che a 15 anni si è trasferito in Germania, dove è rimasto per ben 22 anni, girando varie zone, dalla Baviera all’Assia.
“Nel 1989 sono tornato in Italia, nel 1991 ho aperto il mio locale” prosegue Paolo, “ma ho cominciato a occuparmi di ricette senza glutine già quando ero in Germania, a Francoforte.”
Gridelli è un vero e proprio pioniere del gluten free in Italia: la sua ricerca gastronomica in questo ambito è iniziata già a partire dal 1988, grazie ad una lunga e proficua collaborazione con AIC Abruzzo.
Da diversi anni lo Chef mette a disposizione le sue competenze e l’esperienza trentennale nella ristorazione gluten free attraverso corsi di formazione in collaborazione con dietisti e specialisti AIC:“cerchiamo di svelare i piccoli trucchi che servono, ad esempio nella panificazione, richiamando sempre l’attenzione sui rischi della contaminazione.”
I ristoranti che oggi vogliono offrire il servizio senza glutine, infatti, vengono seguiti fin dall’inizio dell’attività, proprio grazie al lavoro svolto da AIC in oltre quattro decenni di attività e dall’esperienza di chi, come Chef Gridelli, ha iniziato da autodidatta, facendo prove e studiando la materia con “tanto impegno e serietà”.
Gnocchi, ravioli all’ortolana, scaloppine, carne impanata e le famose bistecche agricole, una specialità del suo ristorante a base di melanzane tagliate grosse, condite con olio e prezzemolo.
Insomma, un menù vario e adatto anche a vegetariani, vegani e a chi non può mangiare uova e latticini: questo è ciò che si trova davanti chi varca la soglia del ristorante abruzzese.
E la pizza? Beh, non può mancare visto che ci troviamo davanti ad un vero e proprio pizzaiolo da Oscar. “Quando lavoravo a Francoforte ho ottenuto il riconoscimento “Die Goldene Pizza”, la pizza d’oro. E nel 2003 ho vinto il campionato mondiale della pizza senza glutine a Salsomaggiore.” racconta lo Chef.
Ripercorrendo gli oltre vent’anni passati in Germania spiega che l’Italia, anche dal punto di vista della celiachia, non si batte: “certo, anche da loro ci sono proposte gastronomiche ed esiste un’associazione per i celiaci, ma non è così capillare come la nostra AIC.”
Esperto di cucina internazionale, è innamorato dell’Italia e della sua terra, tanto da decidere di aprire un ristorante proprio nel suo paese di origine.
“Amo il mio Paese, il clima, l’atmosfera. Sono legato all’Abruzzo, ci sono tornato e ci sto bene. Certo, a volte mi sono chiesto: avrò fatto la scelta giusta? Perché vivere e lavorare in Germania offre dei vantaggi a livello organizzativo ed economico. Ma la vita è così, è fatta di scelte. Amo la mia regione e mi piace incontrare i clienti nel mio locale. Bisogna sempre guardare avanti!” racconta Paolo, con l’entusiasmo che lo contraddistingue.
Una scommessa vinta, in cui non sono mancati momenti difficili, come quello durante l’emergenza sanitaria da Covid19 perché, come ci spiega lui stesso, “la nostra è un’attività a conduzione familiare, lavoro con mia moglie Alba e mio figlio Ryan. Ci siamo rimboccati le maniche: cos’altro potevamo fare?”.
Lasciare le quattro mura della sua cucina, però, non è un’opzione praticabile: “è la mia vita, è un lavoro fatto di sacrifici ma anche di grandi soddisfazioni.” conclude Gridelli.
Paolo Gridelli
70 anni, di cui quasi sei decenni dedicati alla cucina, il sorriso stampato in faccia e un piglio giovanile, quello tipico di chi ancora si entusiasma per il proprio lavoro e che non ha alcuna intenzione di abbandonare.
Paolo Gridelli è lo Chef e il titolare di un ristorante aderente all’AFC in provincia di Pescara. “I nostri sono tra i borghi più belli d’Italia” spiega con fierezza Paolo, che sull’amore per la sua terra ha costruito la seconda parte della sua carriera dopo avere trascorso oltre 20 anni in Germania.